Rischio

Il Gruppo è stato costituito nel 2019 con l’obiettivo di costruire spazi di confronto e approfondimento sul tema dei rischi naturali e antropici che, pur avendo registrato negli ultimi anni una crescente centralità nel dibattito disciplinare, ancora richiede un consistente lavoro di riflessione e approfondimento, volto a trasferire nella pratica urbanistica corrente i numerosi e rilevanti esiti della ricerca scientifica.

Pertanto, il lavoro del gruppo è stato orientato, da un lato, a costruire ponti tra il mondo accademico, quello delle professioni e i decisori coinvolti, a vario titolo, nei processi di gestione dei rischi; dall’altro di “mettere a sistema” le numerose ed eterogenee esperienze di ricerca e pratiche urbanistiche volte ad affrontare le diverse fasi della gestione del ciclo dei disastri: dalla prevenzione e mitigazione dei rischi, alla gestione dell’emergenza, al ripristino e ricostruzione post evento, con riferimento a specifiche tipologie di eventi calamitosi o considerando le complesse interazioni tra questi in luoghi e contesti specifici.

Nella prima fase di lavoro, la riflessione è stata incentrata sul possibile contributo della ricerca urbanistica alla conoscenza e alla riduzione dei rischi e ad una ricostruzione post-evento in grado di coniugare ricostruzione fisica e rigenerazione sociale, ambientale ed economica dei territori colpiti.

In una seconda fase di lavoro, l’attenzione è stata focalizzata sulle complesse relazioni tra pianificazione spaziale e pianificazione di emergenza nell’immediato post-evento.

Il confronto disciplinare ha consentito di far luce sulle numerose innovazioni che la riflessione sui rischi ha prodotto in termini di approcci, modalità di leggere e interpretare i territori, strumenti e soluzioni progettuali in grado di porre la sicurezza del territorio quale obiettivo cardine delle scelte di pianificazione alle diverse scale, ma anche i numerosi passi ancora da compiere per garantire che i processi di governo del territorio assumano un ruolo proattivo nella costruzione di territori più resilienti ai diversi fattori di pericolosità, inclusi quelli più strettamente correlati al cambiamento climatico, e alle loro possibili interazioni.