Italia ’45 – ’45 radici, condizioni, prospettive
VENEZIA
11 — 13 GIUGNO 2015
Il nostro Paese sta attraversando un profondo e prolungato periodo di crisi. Numerose e differenti iniziative stanno riflettendo sulle sue condizioni e sulle trasformazioni che lo stanno cambiando profondamente. Negli anni recenti da più parti è emersa la necessità di tornare a esaminarne a fondo le condizioni territoriali, socio-economiche e culturali, cercando di comprendere cosa sta succedendo e di mettere a punto idee, immagini, progetti e politiche per un diverso futuro.
In questo contesto, appare utile tornare a osservare direttamente i fenomeni, intendendo la crisi non solo come fase di declino economico, ma come transizione che segnala l’emergere di fenomeni nuovi; non come un periodo circoscritto che si tratta di “superare”, ma come processo che comporta l’allentarsi di paradigmi interpretativi e la necessità di nuove strategie conoscitive: dunque come pre-condizione per la crescita della conoscenza. E’ necessario uscire dalle nostre biblioteche, mettere in sordina le interpretazioni fin qui accumulate per tornare a rilevare e fare esperienza di ciò che sta avvenendo, per provare a raccontare nuovamente il Paese.
Accanto a seminari e convegni, numerosi libri propongono nuove immagini del Paese a partire da esplorazioni e viaggi, passeggiate e incontri. Sulla stessa linea si situano trasmissioni televisive dedicate alle situazioni critiche diffuse nel Paese (distretti in difficoltà, territori inquinati, corruzione), oppure esplorazioni fotografiche, romanzi, racconti e film che, come Sacro GRA di Gianfranco Rosi, amplificano il senso dei casi indagati facendoli diventare «collettori di storie a margine di un universo in espansione». Un insieme di contribuiti che prendono la forma di rapporti, diari di viaggio, mappe, atlanti, regesti e costituiscono sicuramente un’importante sfondo di riferimento per chi oggi voglia riflettere sulle condizioni del nostro Paese.
Entro questo articolato e ricco contesto di contributi si inserisce anche la XVIII Conferenza Nazionale della SIU, pensata come riflessione collettiva intorno alle condizioni e prospettive del Paese che, dopo le grandi trasformazioni vissute nella seconda metà del Novecento, sta ora attraversando una fase di profonda crisi che può e deve aprire verso nuove e diverse prospettive di intervento e di governo del territorio.
Il titolo Italia ’45-’45. Radici, condizioni, prospettive intende fare riferimento a ciò, alla necessità di riflettere con quanta più chiarezza possibile sul presente, sulle condizioni del territorio e delle città italiane sullo sfondo dei processi che le hanno determinate e al contempo guardare in avanti, in prospettiva: riconoscendo la necessità di lavorare al futuro, di immaginare scenari, costruire visioni, piani, progetti e politiche territoriali per il Paese con una prospettiva di lungo periodo.
Ampliare lo sguardo quindi, uscire dalle contingenze dettate dalla crisi per costruire un bilancio e un’apertura al futuro. Traguardare il Paese dal punto di vista dell’urbanistica, riflettendo sugli innumerevoli progetti impliciti ed espliciti che si sono alternati nel secolo preso a riferimento e che possiamo intravedere per i prossimi decenni.
Per fare questo, la Conferenza SIU 2015 intende proporsi anche come incontro non formale ma sostanziale con altri campi del sapere sullo stato del nostro Paese. Proporsi come trading zone, ambito di confluenza e di scambio di idee, riconoscendo che spesso l’innovazione si produce dall’incontro con altri saperi, argomenti, linguaggi, forme interpretative e proiezioni. Perché anche in questo risiede la sua specificità: in un momento di crisi, riconoscere temi e questioni rilevanti per il Paese – con uno sguardo capace di partire da interpretazioni di lungo periodo proiettandosi verso il futuro – è uno sforzo che dobbiamo compiere anche attraverso un intenso dialogo con altri saperi e soggetti; nell’idea che la Conferenza non sia tanto e solo un incontro di urbanisti, ma un confronto utile per gli urbanisti.
Pensando che anche una riflessione sull’urbanistica, sulle condizioni generali della nostra disciplina – nel campo della prassi come dell’università – non possa essere condotta in astratto ma piuttosto a partire dai temi e dai problemi che la condizione del nostro Paese sollecita. Contribuendo, assieme ad altri, a definire agende e priorità da portare all’attenzione della società civile e viceversa, cogliendo ed elaborando i segnali che la società civile ci comunica. Si tratta quindi di riflettere in profondità, provando ad interpretare correttamente ciò che sta avvenendo e avanzando proposte pertinenti ed efficaci.
Considerando la consueta distinzione tra sessioni plenarie e sessioni parallele, la Conferenza SIU 2015 intende quindi porre al centro dell’attenzione una serie di fenomeni (articolati nelle sessioni parallele) a partire dai quali sviluppare riflessioni comuni con altri saperi, costruire nuove interpretazioni, mettere in tensione i paradigmi, costruire nuovi quadri di senso per un’urbanistica capace di immaginare strumenti e azioni d’intervento per ripensare il nostro futuro. Il programma resta aperto a proposte integrative o precisazioni degli argomenti che potranno giungere dai soci e dai partecipanti.